Anche i lettori più distratti lo avranno già notato: solo pochi anni separano la fine di "Le Rose di Versailles" dalle prime pagine di "Eroica" eppure le differenze nella società e nei costumi sono enormi: vediamo di capire perché.
Sul capo le donne cominciarono a portare cappelli di paglia (la stessa regina Maria Antonietta che giocava a fare la pastorella nella sua fattoria privata si fece ritrarre con uno di questi e un vestito bianco a camiciola che scatenò una serie di polemiche per la sua semplicità considerata inadatta per una regina),
cuffiette con nastri,
addirittura qualche turbante in ossequio a un rinnovato interesse per l'Oriente.
Apparvero cravatte, cappotti, stivali, cappello a cilindro e soprattutto vennero abbandonate le parrucche impomatate di corte, preferendo invece un taglio di capelli corto, magari impomatato o con le lunghe basette che caratterizzarono l'800: insomma, l'abbigliamento maschile, si avvicinò moltissimo ai canoni moderni.
Si indossavano morbide camicie, enormi foulard che imitavano il gozzo dei piccioni (chiamate, infatti, "a piccione gozzuto" ).
Si cominciò a distinguere fra abiti da giorno (più comodi e pratici, come il cappotto a redingote con le sue ampie falde per il passeggio, visibile anche nell'immagine qui sopra) e abiti da sera, più elaborati, ma anche estremamente impalpabili, grazie alla trasparente mussola che destò grande scandalo per la sua indecenza (lo scialle indiano da avvolgere attorno alla vita diventò un accessorio fondamentale per ripararsi dalle correnti d'aria).
Gli abiti insomma
tendevano a farsi più gonfi e vaporosi per favorire al massimo i
movimenti in contrasto all'immobilismo dell'epoca precedente.
All'età classica si ispiravano acconciature e tiare e i panneggi e le linee essenziali degli abiti spesso sottolineati da ricami a "greche" o decorazioni ad alloro.
E' intorno al 1800 che la rendigote, capo già in uso nel 1700, iniziò a diventare di moda, ovvero un soprabito legato sul davanti che risultava aderente sulla vita e lasciato invece libero inferiormente.
E' da sottolineare infine, che, con la fine del periodo napoleonico e l'inizio della Restaurazione, quando, dopo il 1820, si ritornò ai busti e alle gonne ampie e lunghe fino ai piedi del pudore vittoriano, molte donne si vergognavano quasi degli abiti succinti e trasparenti delle loro mamme/nonne che avevano caratterizzato l'euforia rivoluzionaria dell'inizio del secolo tanto che molti romanzi della Austen ambientati in quegli anni furono anacronisticamente illustrati con abiti di stile vittoriano.