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Marie Thérèse Figueur (17 Gennaio 1774 - 4 Gennaio
1861) rimasta orfana di entrambi i genitori all'età di nove anni venne
affidata alle cure di uno zio, Joseph Viart, un sotto-luogotenente nel
reggimento di fanteria di Dienmne.
Nel 1783 indossò per la prima volta la divisa per combattere a fianco di suo zio contro la proscrizione dei Girondini ordinata dalla Convenzione. Ben presto però, Thérèse venne fatta prigioniera a Lambesc e qui le "offrirono" una scelta, ovvero la possibilità di passare a combattere per la Repubblica oppure affrontare la corte marziale. Thérése scelse la Repubblica, fu così arruolato nella Legione di Allobrogi.
Quando il Comitato di salute pubblica, nel 1794 decretò che le donne non potevano più essere assoldate nell'esercito francese, gli ufficiali della sua armata organizzarono una petizione, che venne accettata, affinché Thérèse potesse continuare a combattere al loro fianco.
Durante i combattimenti della seconda campagna d'Itala, Napoleone Bonaparte la notò e colpito dal suo coraggio e dalla sua forza, volle incontrarla.
Durante l'incontro Napoleone le chiese di cambiare vita, di dismettere l'uniforme e diventare la prima dama di compagnia di sua moglie Joséphine. Thérèse accettò la proposta, ma non passarono molti mesi che abbandonando il suo nuovo ruolo per rindossare nuovamente la divisa e tornare a combattere.
Nel 1812 Thérèse cadde in un'imboscata e fu fatta prigioniera e venduta agli scozzesi, che a loro volta la vendettero ai portoghesi. Solo due anni dopo l'esercito francese riuscì a liberarla.
L'anno dopo, con le sue truppe non riuscì a raggiungere in tempo Napoleone durante la battaglia di Waterloo. A quel punto Thérèse decise di abbandonare l'esercito e rivestirsi da donna e tre anni dopo si sposò con un suo vecchio amico d'infanzia e insieme gestirono un piccolo ristorante a Parigi
Rimasta vedova dopo11 anni di matrimonio, Thérèse decise di scrivere la sua storia in un libro.
Thérèse morì nel 1861 in un ospizio.
Nel 1783 indossò per la prima volta la divisa per combattere a fianco di suo zio contro la proscrizione dei Girondini ordinata dalla Convenzione. Ben presto però, Thérèse venne fatta prigioniera a Lambesc e qui le "offrirono" una scelta, ovvero la possibilità di passare a combattere per la Repubblica oppure affrontare la corte marziale. Thérése scelse la Repubblica, fu così arruolato nella Legione di Allobrogi.
Quando il Comitato di salute pubblica, nel 1794 decretò che le donne non potevano più essere assoldate nell'esercito francese, gli ufficiali della sua armata organizzarono una petizione, che venne accettata, affinché Thérèse potesse continuare a combattere al loro fianco.
Durante i combattimenti della seconda campagna d'Itala, Napoleone Bonaparte la notò e colpito dal suo coraggio e dalla sua forza, volle incontrarla.
Durante l'incontro Napoleone le chiese di cambiare vita, di dismettere l'uniforme e diventare la prima dama di compagnia di sua moglie Joséphine. Thérèse accettò la proposta, ma non passarono molti mesi che abbandonando il suo nuovo ruolo per rindossare nuovamente la divisa e tornare a combattere.
Nel 1812 Thérèse cadde in un'imboscata e fu fatta prigioniera e venduta agli scozzesi, che a loro volta la vendettero ai portoghesi. Solo due anni dopo l'esercito francese riuscì a liberarla.
L'anno dopo, con le sue truppe non riuscì a raggiungere in tempo Napoleone durante la battaglia di Waterloo. A quel punto Thérèse decise di abbandonare l'esercito e rivestirsi da donna e tre anni dopo si sposò con un suo vecchio amico d'infanzia e insieme gestirono un piccolo ristorante a Parigi
Rimasta vedova dopo11 anni di matrimonio, Thérèse decise di scrivere la sua storia in un libro.
Thérèse morì nel 1861 in un ospizio.
