La prima cosa che salta all'occhio nell'avvicinarsi ai Gaiden di Versailles no Bara è il cambio di stile nel disegno di Riyoko Ikeda. Sono passati dieci anni dalla conclusione della serie regolare di "Le Rose di Versailles" e in questo tempo la mano dell'Ikeda si è fatta più sicura e decisa, con un cura minuziosa dei particolari e della costruzione delle tavole, nulla è lasciato al caso.
Tuttavia nonostante le tavole siano davvero molto belle da vedere e in cui non si può fare a meno di apprezzare la tecnica dell'autrice, lo stile poco si adatta ai personaggi di Versailles no Bara. Oscar, ad esempio, perde quel suo fascino androgeno che l'aveva caratterizzato per dei lineamenti più duri e maschili e lo stesso discorso si trasferisce a tutti gli altri personaggi della saga.
Le storie di questi Gaiden, s'inseriscono nel periodo in cui Oscar e André stavano dando la caccia al Cavaliere Nero, e ruotano intorno alla famiglia Jarjayes e in particolare alla piccola Le-Lou, la buffa nipote combina guai di Oscar. Composti da episodi autoconclusivi completamente slegati tra di loro, le vicende dei Gaiden, vedono i nostri protagonisti impegnati in intrighi e misteri di corte che richiamano il genere gotico/giallo catturando l'attenzione del lettore fino alla sua conclusione.
E' interessante notare come gli sfondi usati da Riyoko Ikeda per tratteggiare Palazzo Jarjayes siano ripresi da quelli ideati da Demy per il suo Film Live (1978) di Lady Oscar e a suo tempo utilizzati anche da Nagahama e Dezaki per la versione dell'Anime (1979).
Nel Gaiden del 2013 invece Riyoko Ikeda, pur non perdendo l'attenzione ai particolari e agli sfondi, ci restituisce i personaggi nello stile in cui abbiamo imparato a conoscerli e ad apprezzarli.