La mostra è stata curata da Yamato, Enrico Ercole e Riccardo Mazzoni. In collaborazione con l’Association Marie Antoinette di Parigi e presentata durante la Cartoomics di Milano 2007.
Presentazione dal sito dal
Yamato video:
"Il buon padre voleva un maschietto ma ahimè sei nata tu. Nella
culla ti ho messo un fioretto, Lady dal fiocco blu”.
Chi non ricorda i mitici versi
di quella sigla che, cantata dai Cavalieri del Re, alle 20.00 di quel
1° marzo di venticinque anni fa tenne per la prima volta migliaia di
ragazzi di tutte le età incollati davanti al televisore per assistere
alle avventure di una bellissima ragazza che, allevata dal padre come
un maschio, diventa capitano delle guardie del re al servizio della
regina Maria Antonietta di Francia?
Eh sì, sono passati venticinque anni. Venticinque anni di un successo
incredibile che non sembra conoscere fasi calanti: il romantico
personaggio inventato da Riyoko Ikeda nel 1972 ad ogni passaggio
televisivo conquista nuove generazioni aiutando un po’ tutti a studiare
gli eventi che condussero alla Rivoluzione francese.
A lei, a
Oscar François De Jarjayes, Yamato Video e Cartoomics dedicano questo doveroso omaggio: una mostra che espone
memorabili, pubblicazioni, libri, riviste,
splendide ricostruzioni degli abiti di Oscar e di Maria Antonietta che portano il visitatore
nella Francia del XVIII secolo, a Versailles, e nel romantico mondo di
Oscar.
Dal momento che la peculiarità del cartone animato, e del manga
originale, è proprio l’intrigante mix di storia e fiction, la mostra si
snoda principalmente su questi due piani, mettendo in relazione i
personaggi del manga e dell’anime con i loro corrispondenti in carne ed
ossa.
Ecco allora la regina Maria Antonietta, Re Luigi XVI, la Contessa di
Polignac, il bel conte di Fersen, lo stupidotto Cardinale de Rohan, la
perfida Jeanne De La Motte Valois, il battagliero Maximilien de
Robespierre e tanti altri personaggi tornare a nuova vita in
un’interessante slalom tra finzione e storia.
Per la prima volta in mostra una copia della lettera che Maria Antonietta spedì nel 1793 al vero generale De Jarjayes chiedendogli di rinunciare al piano per farla fuggire dalla prigione: un documento preziosissimo che sarà esposto grazie alla collaborazione dell’Association Marie Antoinette di Parigi. La lettera fu inviata da Maria Antonietta a De Jarjayes nei giorni successivi l’esecuzione di Luigi XVI per avvisare il generale di aver rinunciato, per la sicurezza dei figli e dei suoi cari, ai piani di fuga. De Jarjayes, la cui moglie era stata per anni al servizio della regina, si era fatto carico di coordinare i piani per salvare la regina facendola scappare dalla prigione del Tempio.
De Jarjayes, raggiunta la
regina nella sua cella, travestito da lampionaio, ebbe modo di
avvertire la sovrana del piano per farla fuggire. Corruppe funzionari e
affittò perfino una carrozza. Ciò che mandò a monte il piano fu il
rifiuto di Maria Antonietta di abbandonare il figlio e scappare da sola.
Scrisse la regina a De Jarjayes (testo della lettera esposta in mostra):
“Abbiamo fatto un bel sogno, questo è tutto. Ma io ho molto
guadagnato nel ricevere un’ulteriore prova della Vostra affettuosa
devozione. La mia fiducia in voi non ha limiti. Mio figlio è tutto ciò
che conta per me. Per quanto il pensiero della libertà sia
meraviglioso, il pensiero di uscire da qui, non potrei mai risolvermi a
separarmi da lui. Lo so bene quanto voi avete a cuore i miei interessi
e so anche che l’occasione che perdiamo potrà non ripetersi più. Ma non
conoscerei un solo momento di felicità se abbandonassi i miei figli. E
per ciò non ho rimpianti”.
Prima di partire da Parigi, De Jarjayes fu in grado di assecondare
l’ultimo desiderio della regina: riportare a Fersen il prezioso anello
che le regalò durante gli anni felici del loro amore, un anello con
inciso il motto “tutto a te mi guida”.