I Romanov sono una Dinastia Imperiale
Russa che vide la propria ascesa al trono di Russia nel 1613 con Michele Feodorovic Romanov, figlio di un boiaro (nobile
feudale).
Michele I applicò una politica interna atta a riordinare lo Stato
eseguendo tutta una serie d'interventi sul fisco e sulla struttura
dell'esercito. Le scelte che operò però non portarono che vantaggi alla
corona andando invece ad aumentare sempre di più la distanza sociale ed
economica tra i nobili e la classe commerciante e artigiana e contadina.
Alla sua morte, il titolo di Zar si susseguirà seguendo la discendenza
diretta maschile della famiglia Romanov, fino a quando nel 1762 la
zarina
Elisabetta I di Russia, morirà senza lasciare eredi maschi.
Il titolo di Zar venne così consegnato al Duca di Holstein-Gopport, che salito al trono prenderà
il nome di Pietro III.
Durante il suo regno entrò un conflitto con i nobili Russi per aver
ritirato le proprie truppe dalla Guerra dei Sette Anni e per aver
concluso un trattato di pace con la Prussia senza ottenere nulla in
cambio, se non la loro alleanza in una guerra, che lo rese ancora più
impopolare, contro la Danimarca perché gli venisse restituito Schleswig
da sempre appartenuto al suo Ducato.
Inoltre Pietro III cercò di trasformare la religione di stato Russa da
sempre ortodossa a quella luterana.
Nel frattempo sua moglie Caterina, tramava con il suo amante Grigori Orlov per detronizzarlo e poterlo così lasciare
senza perdere la sua posizione.
Caterina godeva di un grande favore tra gli oppositori più potenti del
marito che ben presto decisero di aiutarla a salire al trono di Russia
e tra questi bene presto si unirono anche la Guardia D'Onore.
Nel 1762
Caterina II di Russia
diventa la nuova
Zarina, Pietro III sei mesi dopo aver abdicato a suo favore venne
trovato morto nel carcere di Ropsha dov'era detenuto. Ancora oggi
rimane tra gli storici il dubbio se Caterina II abbia partecipato e in
che modo all'omicidio del marito.
In politica interna Caterina II riorganizzò l'amministrazione delle
province e permise alla piccola nobiltà di presentare petizioni al
trono. Esentò dal pagamento delle tasse e all'obbligo di prestare
servizi la nobiltà e gli concesse il pieno controllo sui servi che
vivevano sulle loro terre e incoraggio la colonizzazione dell'Alaska e
di altre aree da poco conquistate.
Caterina II istituì in tutti i capoluoghi della Russia delle scuole che
potessero dedicarsi all'educazione non soltanto dei bambini, ma anche
degli adulti in modo da abbattere l'analfabetismo della popolazione.
Mostrò lo stesso grande impegno anche in ambito sanitario, con la
costruzione non soltanto di nuovi ospedali, ma anche attraverso
l'apertura di farmacie, obbligando così ogni singola città a
provvedersi di medicinali.
In politica esterna, Caterina II, rese la Russia la potenza dominante
del Medio Oriente e svolse un importante ruolo di mediatrice tra la
Prussia e l'Austria impegnate a fronteggiarsi nella Guerra di
successione Baverese.
Alla sua morte, nel 1796, il trono fu assegnato a suo figlio Paolo I di Russia.
Tra gli altri Zar di questa dinastia, va senz'altro ricordato Alessandro II che abolì la servitù della
gleba nella seconda metà del XIX secolo.
L'ultimo Zar della dinastia dei Romanov e della Russia fu Nicola II, la cui politica interna fu
quella nel cercare di mantenere l'assetto accentrato del potere.
Nel Marzo del 1917 a Retrogrado il popolo russo insorse per la mancanza
di rifornimenti alimentari e la polizia zarista si schierò a suo
fianco, vi erano stese già diverse diverse rivolte/proteste popolari
contro lo Zar per chiedergli una riforma del paese che potesse
migliorare le condizioni di vita delle classi meno abiette.
Informato che la Duma aveva preso il potere nella capitale decise di
abdicare, su consiglio anche degli ultimi uomini di fiducia rimasti al
suo fianco, in favore del fratello Mikhail.
Il giorno dopo Mikhail presentò però un manifesto (su spinta del
governo rivoluzionario russo) in cui rinunciava al trono di Russia e
questa fu la fine della dinastia dei Romanov (Nicola II viene ancora
oggi considerato l'ultimo Zar di Russia, perché Mikhail di fatto non
governò mai il paese e vi rinunciò dopo un solo giorno).
Nel mentre il Capo di Governo provvisorio, Kerenskij, trasferì Nicola II in
Siberia, ma in seguito agli avvenimenti della Rivoluzione d'Ottobre e alla salita al potere di Lenin, venne richiesto il rientro a Mosca
dell'ultimo Zar.
Qui il partito bolscevico che si era diviso in due fazioni, dove la
prima, i Trozkij chiedevano di poter processare e giudicare in un
processo aperto al popolo Nicola II e di trasferire la sua famigli
all'estero, mentre la seconda, i Svreldlov chiedeva una soluzione più
immediata e intransigente.
Nel 1918 lo Svreldlov riuscii a farsi consegnare i Romanov e tra la
notte del 16 e del 17 Luglio Jurovskij svegliò Nicola II e
tutta la sua famiglia, dandogli l'ordine di preparare tutti i loro
bagagli per poter partire e subito dopo chiedendo a tutta la famiglia
di disporsi per una fotografia gli lesse l'ordine della loro condanna e
ordinò ai suoi uomini di far fuoco contro gli ultimi Romanov. Tre delle
figlie dello zar non caddero al fuoco dei proiettili, per questo motivo
Jurovskij diede l'ordine di finirle con le baionette.
I corpi dei Romanov furono trasportati nel vicino bosco di Koptiakij
dove vennero denudanti e fatti a pezzi e buttati in un pozzo e qui
sciolti con dell'acido e bruciati, questo affinché l'Armata Bianca,
l'esercito controrivoluzionario non ritrovasse i corpi a prova
dell'esecuzione.
Nei decenni successivi diverse donne si presentarono reclamando il
titolo di Gran Duchessa affermando di essere la giovane Anastasia, figlia di Nicola II,
scampata all'esecuzione della propria famiglia. Tra queste ricordiamo Anna Anderson.
Anna Anderson venne ricoverata nel 1920, dopo un tentativo di suicidio
in un ospedale Berlinese per malati mentali.
Qui la donna affermò di essere Anastasia Nikolaevna Romanov, dando così
via a una serie di battaglie legali, per rimpadronirsi del titolo di
Zarina e del tesoro della sua famiglia.
La sua comparsa non fece altro aumentare e confermare tutte quelle voci
che già dal giorno dell'esecuzione dello zar davano per sopravvissuti
la famiglia dei Romanov, supportato anche dal comunicato ufficiale dei
bolscevichi in cui ammettevano la sola esecuzione di Nicola II, inoltre
diverse e strane coincidenze legava Anna ad Anastasia, come ad esempio
la grande somiglia fisica, ma anche la conoscenza di diversi
particolari della vita o dei suoi personaggi. Tuttavia per fuggire dai
curiosi e dai giornalisti Anna Anderson decise di trasferirsi negli
Stati Uniti e poter così ricostruirsi una vita.
Nel 1984 Anna Andereson morì, senza che il mistero della sua vita
potesse esser risolto, anzi proprio la sua morte e la riesumazione nel
1991 dei resti della famiglia reale riaccese la discussione. Vennero
infatti condotti degli esami del Dna sui resti dei Romanov in modo da
poter identificare ogni corpo e poter così dimostrare la presenza o
meno anche di quello di Anastasia. I risultati dei resti lì seppelliti
corrispondevano a quelli dello zar e della zarina, di quattro dei loro
servitori e di tre dei loro cinque figli.
Tra i resti mancava quello di Alksej e di Anastasia, tuttavia nel 1994 un nuovo test del Dna
realizzato attraverso un reperto bioptico affermò che presubilmente
Anna Anderson non apparteneva alla famiglia dei Romanov.
Resta però ancora tutt'oggi non definita e conclusa la storia.
Nel 2001 Anastasia e suo fratello Alkesj sono stai canonizzati come
martiri dalla Chiesa Ortodossa.